Sapevate che l’ospedale più antico di Firenze fu fondato dal padre di Beatrice? Ecco la storia dell’ospedale più antico del mondo e della sua ritrovata collezione d’arte!
La storia di Santa Maria Nuova
Era il 24 aprile del 1285 quando Folco Portinari, padre della celebre Beatrice Dantesca, acquistò un terreno con casolare nel popolo di Santa Maria in campo e una piazza per avviare la costruzione di un ospedale e, appena tre anni dopo, sarà inaugurato l’Ospedale di Santa Maria Nuova.
Santa Maria Nuova è l’ospedale più antico al mondo ancora in attività e vanta un patrimonio di opere d’arte di eccellenza. Oltre 700 opere tra dipinti, affreschi e sculture sono custoditi al suo interno. Questo magico luogo è stato custode e testimone del passaggio dei più grandi artisti che si sono succeduti nel corso della storia, primo fra tutti Leonardo da Vinci, ma anche Lorenzo Ghiberti, Piero della Francesca, Alessandro Allori e Giambologna. Il nuovo percorso Museale, appena inaugurato, comprende l’Ospedale, la Chiesa di San Egidio, con l’annesso Matroneo ovvero l’area riservata alle monache e agli spedalinghi per assistere alle funzioni.
La ritrovata collezione d’arte: un nuovo museo a Firenze
Appena entrati nell’ospedale di Santa Maria Nuova, dal nuovo salone d’ingresso collocato dove un tempo c’era la radiologia, ad accoglierci ci sono già importanti testimonianze della vita artistica dell’ospedale: la riproduzione dell’affresco rappresentante “La consacrazione della chiesa di Sant’Egidio alla presenza di Papa Martino V”, l’originale staccato dalla facciata della chiesa di Santi’Egidio nel 1957 è conservato nei locali della direzione, mentre la Sinopia dell’affresco di Bicci è visibile nel salone Martino V al primo piano – realizzata nel 1424 da Bicci di Lorenzo per celebrare il momento solenne della consacrazione della chiesa di Sant’Egidio dopo i lavori quattrocenteschi.
Da non perdere anche “L’incoronazione della Vergine”, terracotta di Dello Delli datata 1424, oltre ad arredi sacri, piviali, tonacelle, reliquiari e suppellettili religiose che testimoniano lo spirito del luogo che fu da sempre molto attento tanto alla cura dell’anima quanto a quella del corpo. Nel soppalco che domina la hall possiamo ammirare l’affresco di Gherardo del Fora e Francesco Brina, le tele raffiguranti gli Spedalinghi, due crocefissi che testimoniano del cambiamento stilistico di questo soggetto tra la fine quattrocento e i primi decenni del Seicento, nonché al copia in resina del tabernacolo di Bernardo Rossellino – l’originale in marmo è ancora oggi collocato in chiesa – che custodiva l’olio per gli infermi protetto da uno sportello in bronzo dorato di Lorenzo Ghiberti, alcuni elementi lapidei con in rilievo la gruccia, simbolo dell’ospedale di Santa Maria Nuova e altri arredi liturgici.
Il percorso museale continua con la visita al chiostro dove, appena entrati possiamo rendere omaggio a Monnatessa ricordata dalla sua lapida funebre corredata dall’iscrizione. Fu proprio Monnatessa, fondatrice dell’ordine delle Oblate, che suggerì a Folco Portinari di destinare parte dei suoi proventi alla realizzazione di un ospedale per il bene dei malati e bisognosi. L’interno del chiostro ospita il tempietto neoclassico eretto nel 1873 in onore dell’ultimo benefattore dell’ospedale il Conte Galli Tassi che oltre alla sua straordinaria collezione di dipinti donò 35 milioni di lire come fondi da stanziare per l’Ospedale di Santa Maria Nuova e tutti gli ospedali a questo annessi.
Salendo lo scalone, dove si può godere anche di un affaccio sulla cupola del Brunelleschi, si accede al corridoio che conduce al matroneo lungo il quale è stato creato un allestimento interessante di arredi sacri, immagini devozioni, crocifissi e reliquiari tra cui spicca il cranio di San Gervasio ingentilito da una coroncina di fiori. Ma la vera suggestione rimane l’affaccio sulla chiesa di Sant’Egidio. Oltre all’ospedale non ha mai smesso di funzionare anche il laboratorio dove, seguendo antiche ricette, per secoli si sono messi a punto medicamenti e altri prodotti a metà strada tra salute e cosmesi.
L’accesso definitivo alla sezione museale avverrà dalla porta che sotto al loggiato, a fianco della chiesa di Sant’Egidio, che conduce nel sottosuolo dove si trovano le vasche in pietra nelle quali la leggenda vuole che Leonardo da Vinci tra il 1505 e il 1507 abbia eseguito alcuni dei suoi celebri disegni anatomici.
Visite guidate a Santa Maria Nuova
Grazie ad un accordo in esclusiva con la Fondazione Santa Maria Nuova, organizziamo tour guidati alla scoperta di questo nuovo museo di Firenze.
Il tour viene organizzato per un massimo di 20 partecipanti per volta e ha la durata di 50 minuti nel quale una nostra guida professionale vi accompagnerà alla scoperta di questo luogo inedito. Per informazioni sulle visita guidate a Firenze scriveteci o compilate il form qui sotto!